Il Festival delle Colline Torinesi diventa maggiorenne. Compie 18 anni. E si titola, infatti, “La maggiore età”. Questa diciottesima edizione è dunque un momento cruciale, come lo è il passaggio alla maggiore età. E avviene, come da troppo tempo ormai, in una situazione di grandissima difficoltà economica. Ciononostante il Festival vive e prosegue il suo impegno culturale, grazie alla fiducia conquistata sul campo, e al sostegno della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Provincia di Torino, della Città di Moncalieri, del Comune di Pecetto Torinese, della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Camera di Commercio di Torino, del Sistema Teatro Torino e Provincia, dell’Institut Français, del Goethe-Institut di Torino, di Face à face, della Fondazione Nuovi Mecenati; e grazie alla collaborazione del Teatro Stabile di Torino, della Fondazione Teatro Piemonte Europa, della Fondazione Live Piemonte dal Vivo, della Casa Teatro Ragazzi e Giovani, dell’Associazione Amici del Festival delle Colline Torinesi.
E fa del suo diciottesimo compleanno l’occasione per invitare grandi artisti che hanno fatto la fortuna del Festival delle Colline Torinesi, così come nuovi autori e registi, nuove compagnie, per confrontarsi con differenti linguaggi espressivi. Fin dalla sua nascita il Festival si è impegnato nella programmazione di spettacoli di ricerca, capaci di suscitare dibattito.
La precedente edizione è stata dedicata in buona parte al confronto generazionale, risultandone una forte rabbia e un forte disagio delle attuali generazioni. Questa edizione 2013 da ancora più spazio a questo disagio, a questa rabbia, ospitando artisti “che analizzano e rappresentano la crisi del mondo occidentale e dei suoi modelli, che denunciano pagine oscure della storia recente, che evocano, oltre ogni revisionismo, memorie scomode anche più antiche, che guardano alla primavera araba, che indagano l’identità dei nuovi italiani, emigrati dai loro paesi del Nord Africa o dell’Est Europa.” Sergio Ariotti
I PROTAGONISTI DI QUEST’ANNO
Sonia Chiambretto e Hubert Colas, con Gratte-ciel, in anterpima assoluta, spettacolo attento alle aspettative deluse dei giovani algerini, prodotto da Diphtong Cie, Marseille Provence 2013 Capitale européenne de la culture e dal Festival delle Colline Torinesi. Il testo nasce da conversazioni dell’autrice con ragazzi e ragazze che vivono in patria – Francia, Canada – come da documenti d’archivio dell’Onu, da pagine letterarie. Il grattacielo in questione è quello che Le Corbusier aveva progettato per Algeri negli anni ’30 del secolo scorso, e che non fu mai costruito, vero simbolo, come il mancato metrò, del complicato rapporto tra l’Europa e i paesi arabi. I personaggi di Gratte-ciel sono studenti, terroristi, kamikaze, pentiti, poliziotti, militari. Giovedì 20 e venerdì 21 giugno 2013, ore 21, Teatro Astra di Torino. Anteprima assoluta. Sottotitoli in italiano. Spettacolo del progetto Carta Bianca nell’ambito di Torino incontra la Francia.
La compagnia Motus con la nuova produzione Nella tempesta (animalepolitico project). Passando anche per Brave new world di Huxley, il suo romanzo più famoso, la compagnia Motus approda alla Tempesta per prefigurare, dal punto di vista politico e non solo, il futuro prossimo venturo. Nel dramma shakespeariano ritrova quegli spunti sui quali negli ultimi anni sta riflettendo: le contrapposizioni generazionali, la contestazione ai nuovi poteri, la crisi economica, i conflitti etnici, l’emigrazione forzata, non ultima la tempesta stessa che caratterizza il rapporto tra la realtà e la politica, tra il centro e la periferia, i tanti nord e i sud del mondo. Lo spettacolo debutterà in prima mondiale al Festival TransAmériques di Montréal e in prima europea a Torino. Giovedì 20 e venerdì 21 giugno 2013, ore 21, Fonderie Limone, Moncalieri.
La Socìetas Raffaello Sanzio e il Teatro delle Albe di Ravenna hanno dedicato Poco lontano da qui, con Ermanna Montanari e Chiara Guidi, a Rosa Luxemburg. Due compagnie leader della ricerca italiana che si incontrano per evocare, con immagini, voci e musiche una testimone scomoda, già per Karl Kraus, della violenza del potere. Spettacolo già avvenuto, 1 e 2 giugno 2013.
Fibre Parallele – Licia Lanera e Riccardo Spagnulo – nel loro nuovo spettacolo Lo splendore dei supplizi, coprodotto dal Festival delle Colline Torinesi e presentato in prima nazionale, mettono in evidenza, in una riflessione sul saggio Surveiller et punir di Michel Foucalt, come i castighi siano scomparsi dalla sfera pubblica per radicalizzarsi in quella privata. Vengono proposte alcune figure-tipo della società contemporanea: i membri di una coppia in crisi, un giocatore delle slot-machine, una badante che racconta il suo rapporto con una vecchia e un vegano alle prese con la caduta delle ideologie. Lo spettacolo ha vinto il bando di Teatri del tempo presente. Domenica 9 giugno 2013, ore 21, Cavallerizza Reale.
Rafael Spregelburd, autore e regista, e Lorenzo Gleijeses, interprete, in Spam, descrivono altri disagi contemporanei. Un professore universitario rispondendo a una e-mail, scivola in un complicatissimo intrigo internazionale che coinvolge banche, conti, uno zio assassino. È il dramma risibile di un uomo smarrito in rete. È l’epopea di chi, soffrendo di una temporanea amnesia, prova a ricostruire la propria identità a partire dalle tracce lasciate nel pc, tra bambole cinesi contraffatte e smoking di James Bond. Martedì 11 giugno, ore 21, mercoledì 12 giugno 2013, ore 19, Cavallerizza Reale.
Chris Kondek e Christiane Kühl, con il loro spettacolo Money – It Came From Outer Space segnalatosi al Festival Politik im Freien Theater di Dresda e presentato in prima nazionale grazie alla collaborazione del Goethe-Institut di Torino, riflettono sui capricci e le mire degli speculatori finanziari. Il capitalismo ci sta portando alla catastrofe? Dopo Dead Cat Bounce, spettacolo nel quale il ricavato dei biglietti d’ingresso veniva provocatoriamente investito in borsa in tempo reale, questo multimediale Money, si confronta di nuovo, ironicamente, con il mondo della finanza, ribadendo la tesi marxiana dell’alienazione da denaro. Un denaro-alieno che ha il solo obiettivo di moltiplicarsi. Potrebbe essere il protagonista di un film di fantascienza, un ET abominevole. Martedì 18 giugno, ore 21, mercoledì 19 giugno 2013, ore 19, Cavallerizza Reale.
La compagnia Fanny & Alexander, in Discorso grigio e in Discorso giallo, indaga sul discorso politico e su quello di stampo più pedagogico. Un viaggio complesso nella parola detta, nel discorso: politico, pedagogico, religioso, sindacale, giuridico, militare. Il lavoro di Fanny&Alexander esplora le infinite sfaccettature della retorica delle frasi fatte. In Discorso Grigio il bersaglio è la politica; vi è un Presidente che deve fare un decisivo discorso, una maschera del potere. Dal magma di parole affiorano Churchill, Berlinguer, Bersani, Grillo, Napolitano, Berlusconi, Bossi, Vendola, tanti altri. In Discorso Giallo è l’educazione, la pedagogia, a tutto campo, ad essere evocata: ci sono la Montessori e il maestro televisivo per eccellenza, ovvero il Maestro Manzi, la Milo, la De Filippi, gli imbonitori del piccolo schermo. Discorso Grigio: Venerdì 14 giugno, ore 21, sabato 15 giugno 2013, ore 20, CavallerizzaReale; Discorso Giallo: venerdì 14 giugno, ore 22, sabato 15 giugno, ore 19, CavallerizzaReale.
Ricci/Forte presenta Imitationofdeath, uno spettacolo trasgressivo che ha debuttato in prima assoluta, diretto da Stefano Ricci, a Romaeuropa Festival.
Lo spettacolo di Città di Ebla, The dead, rimanda all’ultimo racconto di The Dubliners di James Joyce in cui è massima la presa di coscienza della propria morte interiore. Diretto da Claudio Angelini e interpretato da Valentina Bravetti, lo spettacolo riflette sullo scarto tra mondi contigui, tra la vita e le modalità di rappresentarla. The dead è l’ultimo racconto dei Dubliners di Joyce. Nella mente di una donna si ricompone il ricordo dell’amante morto. La partitura dello spettacolo contrappone una danzatrice chiusa in una stanza, adagiata su un letto, e un fotografo che, di lei, cattura immagini successive e le propone al pubblico. Un gioco di rimandi che esprime la divaricazione tra l’essere e ciò dell’essere che si può immaginare o sognare, lo scarto tra mondi contigui, in una simultaneità, o verità, che sembra via via negarsi. Come in Joyce un flusso inquietante tra presente e il farsi della memoria. Giovedì 13 giugno, ore 21, venerdì 14 giugno, ore 19, Teatro Gobetti.
Eco, ipnotica installazione-spettacolo della giovane compagnia Opera diretta da Vincenzo Schino, sviluppa come rivedere volti perduti, come ritrovare il segno di una vita nel movimento di una marionetta di fil di ferro. Induce a percepire echi misteriosi. Spettacolo già avvenuto: 4,5,6,7 giugno.
Tindaro Granata, vincitore del Premio della Critica 2011 per Antropolaroid, con Invidiatemi come io ho invidiato voi, riflette sulla giovinezza oltraggiata. Si misura con il problema della pedofilia. Trasforma un fatto di cronaca in una sorta di dramma didattico, volto a dimostrare come, nei rapporti sociali, facilmente si occulti la devianza. Spettacolo in prima nazionale già avvenuto, 4 e 5 giugno 2013.
Teatrul ACT, compagnia romena di nuova drammaturgia, mette in scena Jocuri in curtea din spate, un testo della scrittrice israeliana Edna Mazya. Da un processo per stupro trae spunto la drammaturgia per raccontare una storia emozionante sull’amore, sull’adolescenza tradita, sull’ipocrisia del sistema giudiziario, in una pièce che un po’ ricorda Il risveglio di primavera. Lo spettacolo firmato da Bobi Pricop porta alla ribalta una giovane compagnia romena, vincitrice del Premio della Critica al Festivalul National de Teatru di Bucarest 2012, con cui il Festival delle Colline Torinesi si è gemellato. Nello stesso Festival romeno la protagonista dello spettacolo Ioana Manciu ha vinto il Premio come miglior giovane attrice. Domenica 9 giugno, ore 19, Cavallerizza Reale, primanazionale – sottotitoli in italiano.
Rabih Mroué e Hito Steyerl presentano Probable title: zero probability uno spettacolo che guarda alla storia e ai suoi grandi enigmi. In particolare si rifanmno ad uno dei grandi enigmi, delle grandi tragedie della storia recente. In una conferenza-spettacolo che dalla matematica, dai calcoli delle probabilità passa all’arte, alla fisica, all’idea stessa della morte, per giungere alla denuncia di un misconosciuto sterminio. Migliaia di persone tra il 1975 e il 1990 scomparvero durante le guerre civili in Libano senza lasciare traccia. Erano i reclusi nelle carceri, i civili e i militari non identificati gettati nelle fosse comuni, i rapiti. Ancora oggi i loro parenti soffrono di un’angoscia inestinguibile. La performance è stata presentata alle Tate Modern di Londra. Martedì 18 giugno, ore 19, mercoledì 19 giugno, ore 21, CavallerizzaReale, prima nazionale – sottotitoli in italiano.
La giovane compagnia Anagoor, in L.I. Lingua Imperii, riflette sulla Shoa, la più terribile tragedia del ‘900, e su altre stragi. Parlare della caccia all’uomo significa evocare lunga storia di violenza perpetrata dai dominatori. Hermann Göring, che si faceva chiamare Reichjagermeister ovvero Grande Cacciatore, disse: “Io decido chi è ebreo e chi è ariano”. Riflette anche ma non solo sulla Shoa questo spettacolo che individua tre nuclei principali di analisi: la lingua del potere, la ferocia della caccia, le testimonianze dei sopravvissuti. Da Le benevole di Jonathan Littell sono tratti i dialoghi di due ufficiali nazisti, che contrappongono differenti posizioni proprio sull’idea di razza e di obbedienza ai comandi. Spettacolo già avvenuto: 7 giugno 2013.
Altre riflessioni sulla guerra e sui drammi che ogni guerra invariabilmente procura, sugli antagonismi che scatena, li propone Ferocemadreguerra, novità della compagnia FMG e Cap10100, in prima nazionale, che a partire da Stabat Mater Furiosa di J.P. Siméon sviluppa un percorso sulla ferocia del vivere e sull’Arte. Un lavoro modulare, scomponibile, che può essere monologo o spettacolo a più interpreti, sviluppa, con un’attenzione privilegiata, un percorso sulla ferocia del vivere e sull’Arte come antidoto e polvere da sparo. Il progetto si propone come una ricognizione emotiva alla ricerca di nuove alleanze, per formare col pubblico un Esercito che combatta in nome della dignità e della bellezza. Nella scrittura a più mani degli attori/autori è evidente la complicità, tra gli altri, di Sarah Kane, Elsa Morante, Artaud, Testori, Jan Fabre, Javier Marías. Sabato 15 giugno, ore 21, domenica 16 giugno, ore 17 e ore 21, Chiesa dei Batù, Pecetto Torinese, prima nazionale.
IL NUOVO TEATRO
Il Festival delle Colline Torinesi al nuovo teatro ha sempre badato, anche ai suoi più giovani esponenti. E lo fa anche quest’anno.
I torinesi Maniaci D’Amore presentano Biografia della peste. Una surreale storia ambientata a Duecampane, paesello di fantasia, dove gli abitanti sono morti per ventitrè ore al giorno. Negli unici sessanta minuti concessi loro per vivere realmente, progrediscono tante biografie. Nell’unica ora di vita possono cercare il modo per “migliorare la propria biografia”, come si augurava Sartre. Dallo spettacolo è nato un film. Martedì 11 giugno, ore19, mercoledì 12 giugno, ore 21, giovedì 13 giugno, ore 19, CavallerizzaReale.
PROGETTI SPECIALI
Il primo è Rooms for Error, tre studi dal racconto Voglia di dormire di Cechov, che Cuocolo/Bosetti, IRAA Theatre, presenteranno nella loro casa-teatro di Vercelli. Un’esplorazione dei percorsi creativi del teatro: dalla lettura del testo all’interpretazione, fino alla rappresentazione. In bilico tra realtà e finzione, con l’attore che diventa personaggio e torna ad essere persona. Il pubblico, immerso nell’azione, deve reinventarsi ad ogni momento una modalità di fruizione.
Il secondo – spettacolo conclusivo della diciottesima edizione – è A questo mondo perfetto di Alex Majoli e Fabio Barovero, multiproiezione e concerto, alle Fonderie Limone di Moncalieri, che coniuga i linguaggi di un grande fotoreporter della Magnum, suo attuale presidente, e quello del compositore torinese, anima della Banda Ionica, dei Mau Mau, autore di colonne sonore per il teatro ed il cinema. Un viaggio per immagini nelle regioni dove la guerra mette in scena i suoi drammi, ma anche, sonoro, a Bombay, a Luanda, nel Chapas. Venerdì 21 giugno, ore 23, anteprima assoluta.
Tra le attività collaterali agli spettacoli del Festival da menzionare sono YPAL Young Performing Arts Lovers, un progetto europeo spontaneo che propone incontri di spettatori under 30 provenienti dalla Francia e da altre nazioni europee, e contemporaneamente sviluppa un loro percorso formativo.
Gli incontri “Mezz’ora con” gli artisti, curati dalla giornalista Laura Bevione che si svolgono nei teatri, prima o dopo gli spettacoli.
Le “Botteghe d’arte“, di alcuni spettacoli, in collaborazione con la Fondazione Live Piemonte dal Vivo.
Il Festival delle Colline Torinesi festeggia i propri diciotto anni di storia, infine, con un percorso espositivo al Museo di Scienze Naturali di Torino. Nella Sala dell’Arca il fotografo Diego Beltramo presenta la sua pregevole raccolta di ritratti di artisti del Festival 2008 che ha per titolo INTIME. Diego Beltramo, torinese che vive e lavora a Berlino, ha collaborato lungamente con il Festival delle Colline Torinesi.
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